venerdì 30 maggio 2014

La storia degli Mnemocrati


Tavola con illustrazioni da: Robert Rowe Knott, The New Aid to Memory, London 1838
Oggi parleremo della storia particolare dell'Accademia degli Mnemocrati. Prima di scrivere qualsiasi cosa mi sembrava necessario abbozzare i principali eventi che avevano caratterizzato la vita degli Mnemocrati nei secoli. Così ho scritto questa pagina di appunti che riporto qui integralmente.

Periodi della storia dell'Accademia

Fondata nel 1559 da Pomponio Cotta.
Viene ufficialmente sciolta nel 1704 alla morte di Carlo Luigi Cotta.
Inizia il suo periodo segreto che continua tuttora.

Periodizzazione:

Primo periodo: 1559 1654 Per i primi cent'anni l'Accademia sviluppa le teorie di Giulio Camillo in merito alla memoria. Smonta il teatro, lo ricostruisce nella cripta e lo custodisce.

1571: Sebastiano Cotta decide la costruzione della prima cripta (detta successivamente 'del sarcofago'). Pare che decida così perché si rende conto che il teatro non è semplicemente un ausilio di memoria. Elabora la conoscenza del primo nucleo delle dottrine esoteriche sui poteri della mente. Fondamentalmente Sebastiano vuole nascondere il teatro nella cripta. Evidentemente sente un'atmosfera ostile intorno e preferisce nascondere il tutto.

1586: Luigi Alberto Cotta costruisce La seconda e la terza diramazione del sotterraneo sotto villa Cotta, quelle che poi diverranno la Biblioteca di Giulio Camillo e la Sala degli abiti. Per qualche motivo uno di questi due rami doveva forse diventare il sotterraneo del teatro ma nessuno dei due fu completato, forse a causa di qualche difficoltà legata al terreno.

1612: Pomponio Amedeo Cotta intraprende la costruzione della Sala sotterranea del teatro.  Le operazioni di scavo, grandiose, dureranno circa trent'anni.

1641: Pomponio Amedeo Cotta sigilla la cripta di Villa Cotta mettendo a guardia del tutto una vecchia armatura con dentro uno scheletro. Si ignora il motivo per cui  il teatro venisse sigillato, così come si ignora il ruolo del teatro in questi anni di vita dell'Accademia. Si intuisce che qualcosa dev'essere accaduto e che probabilmente la custodia del teatro rappresentava qualche pericolo. Qualcuno sostiene sia intervenuta la Santa Inquisizione in merito al sospetto di occulte arti magiche. Altri invece affermano che proprio durante la reggenza di Pomponio Amedeo Cotta si sia pervenuti a una diversa interpretazione delle potenzialità del teatro e che avendo scoperto 'i poteri mentali legati allo sviluppo della memoria secondo le caratteristiche indicate da Camillo, il Maestro  abbia deciso di occultarle, avendone intuito la potenziale pericolosità.
[Nota: si ignora se il teatro sia stato mai dissigillato dopo il sigillo di Pomponio Amedeo Cotta. L'ultima ispezione fatta, ordinata dal Gran Maestro Cottini nella cripta dopo la recente scoperta, fa pensare che il teatro da allora non sia mai più stato aperto né risvegliato in alcuna maniera].

1653: Muore Pomponio Amedeo Cotta. Dopo dodici anni pare essersi persa completamente la memoria del teatro.  In questi dodici anni infatti avviene un ricambio pressoché completo del corpus degli Accademici, essendo tutti quanti morti nel breve termine di tre o quattro anni, quelli che avevano saputo del teatro. Le morti risultano essere naturali, tuttavia appare assai strano che tutti i conoscitori del segreto, eccetto il Gran Maestro, siano passati a miglior vita in un così breve volgere di tempo. Con lui termina sicuramente la prima fase degli studi e della vita dell'Accademia.

Secondo periodo: 1655 1683: questo periodo per l'Accademia è segnato dalla reggenza di Sebastiano Luigi Cotta, forse il più brillante accademico mnemocrate che l'Accademia abbia mai avuto. 

1680: Sebastiano Luigi Cotta muore. Viene sostituito dal figlio, Pomponio Alberto Cotta.

1683: Muore in circostanze tragiche Pomponio Alberto Cotta

Terzo periodo: 1683 1704: Anni caratterizzati dalla lunghissima reggenza dell'ultimo rampollo della famiglia Cotta: Carlo Luigi Cotta. L'Accademia conosce un primo periodo di grave declino, anche per il disinteresse mostrato da Carlo Luigi nei suoi confronti. Carlo Luigi fu molto chiacchierato perché, essendo senza eredi, lasciò l'intero patrimonio della famiglia Cotta a un servitore. Costui dilapidò in breve tempo il denaro, vendette parte del mobilio della Villa e poi la Villa stessa. Da allora Villa Cotta non ha mai conosciuto uno stesso proprietario per più di 20 anni. L'unica eccezione è data dall'attuale proprietario, il Comm. Giorgio Elio Cottini che la detiene da ben 35 anni.

Quarto periodo: 1704 1753: l'Accademia viene ufficialmente sciolta, ma gli mnemocrati continuano in segreto la loro attività Pare che essi non siano estranei all'acquisto discreto della villa effettuato con prestanomi. Evidentemente qualcuno sapeva che Villa Cotta era sede di un importante segreto, anche se probabilmente ignorava di che natura fosse tale segreto. Primo periodo di clandestinità.

Quinto periodo: 1754 1802: Clandestinità

Sesto periodo: 1803 1861 Pare esservi qualche connessione tra l'attività degli Mnemocrati e le attività clandestine dei gruppi carbonari. Si ignora se tra gli Accademici vi fossero dei Carbonari, così come si ignora se gli accademici abbiano usato i poteri della mente per convincere qualche personaggio importante ad abbracciare la causa del Risorgimento italiano.

Settimo periodo: 1862 1937: secondo periodo di clandestinità

Ottavo periodo: 1937 1972: Anni in cui la riscoperta dell'arte della memoria ha portato a una febbrile serie di contatti tra l'Accademia e altre organizzazioni similari, nonché un proficuo rapporto con alcune Università. Si registra anche in questi anni l'apertura dell'Accademia Mnemocratica ad altre realtà similari che operano sul tema dell'uso di elementi per il controllo delle persone e della realtà. È significativo e certo un contatto del celebre musicologo Domenico Laghenati con un Gran Maestro. Il primo si occupava dell'Ordine dei Sommi Acustici e del potere che essi attribuivano alla musica di influenzare il comportamento delle persone. I secondi invece del potere del pensiero esercitato dalle e sulle persone. Sembra che i contatti abbiano influenzato grandissimamente le ricerche di Laghenati.

Nono periodo: 1972 - ?: Periodo Cottini

1972: Anno di acquisto di Villa Cotta da parte Giorgio Elio Cottini, un bieco faccendiere politico che ha acquisito Villa Cotta per farne un centro di  incontri per congressi di medici e diplomazia politica del canale alternativo. Ne è venuto a conoscenza attraverso un corso di memoria a cui ha partecipato come allievo. In seguito si è interessato all'Accademia, è divenuto Accademico dapprima per simulazione [interessandogli in realtà la villa] e poi, dopo l'acquisizione per desiderio di acquisire il potere derivatogli dal teatro. Per questo tenta in tutti i modi di capire dove si nasconde l'ingresso al teatro.

Come si può notare rispetto all'idea originale, Cottini è diventato da ultimo discendente della famiglia Cotta, un semplice appassionato, o meglio un prsonaggio piuttosto bieco interessato agli aspetti più venali legati ai poteri della mnemotecnica. Mi pare divertente però che il suo nome, Cottini, sia in qualche modo un diminutivo di quello ben più nobile dei Cotta, quasi a indicare che lui è una specie di piccoletto che cerca di salire sulle spalle dei giganti...

Per chi fosse interessato a una storia della mnemotecnica con aspetti un poco esoterici segnalo questo articolo.

Nel prossimo post parleremo della creazione dei personaggi e di come il progetto di base sia cambiato moltissimo durante la stesura del romanzo. A presto. 

venerdì 16 maggio 2014

Villa Cotta

Un giorno (non ricordo più in quale anno né in quale paese preciso) per la verifica di fattibilità di un progetto andai a visitare una Villa nobiliare in stato di abbandono in un paese vicino a Monza. Rimasi molto impressionato da quel luogo: aveva un'aura di grande bellezza e ricchezza nonostante il totale abbandono. I locali erano completamente danneggiati ma si potevano ancora indovinare il lusso e lo splendore che dovevano averli caratterizzati. Un'altra immagine che ho tuttora in mente riguarda un abbozzo di giardino all'italiana che era situato davanti alla facciata nobile del palazzo. Si vedevano ancora i gradoni e qualche sparuta siepe di bosso che faceva parte di antichi recinti di verzura. Del progetto non si fece nulla, ma ricordo che quando venni via dissi a me stesso che quello sarebbe stato il luogo ideale per ambientarci un racconto.
Qualche anno dopo, quando bisognava trovare un luogo acconcio per l'Accademia degli Mnemocrati, mi ritornò alla memoria quell'edificio. Non avevo più nessun documento, ma, con un po' di sforzo e di inventiva disegnai le piantine dei vari piani di quella che sarebbe poi diventata nel romanzo Villa Cotta.
Eccole. Naturalmente bisogna pensare che queste piantine non sono state realizzate per essere pubblicate. Questi sono gli appunti sui quali è stata scritta l'ultima parte della vicenda del romanzo. 
Partiamo dal piano terra, quello delle cucine. Dalla porta delle cucine la banda dei tre protagonisti riesce a penetrare nella villa. In realtà, dato che la storica costruzione è posata su un piccolo terrapieno, il piano terra risulta essere un seminterrato, almeno nella parte anteriore del palazzo.
Ecco invece il piano nobile, per intenderci quello dove avvengono le riunioni dell'Accademia ecc.
Questo che segue è il piano degli appartamenti privati della Villa, camere in gran parte in disuso. Qui nel romanzo non capita niente ma era divertente immaginare i luoghi dove vive Cottini, sale, salette, alcova e salottini isolati in mezzo ad abbandonate camere degli ospiti.
Infine la parte più importante della Villa: le cantine e i sotterranei. C'era bisogno di una pianta molto dettagliata per scrivere questa parte: bisognava infatti sapere con assoluta precisione l'andamento delle gallerie e la posizione precisa di tutti i luoghi che i personaggi avrebbero dovuto visitare in successione. Con questa piantina è molto più facile orientarsi nel piccolo labirinto lasciato da Pomponio Cotta.

Bene: prima di passare ai personaggi veri e propri, sarà utile conoscere ancora un po' di storia dell'Accademia. Ma questa verrà svelata nella prossima puntata. Non perdetela!

sabato 10 maggio 2014

L'Accademia degli Mnemocrati

Come è nata l'Accademia degli Mnemocrati? Qual è la sua struttura? Di che cosa si occupa? Per tutti i curiosi che vogliono saperne di più, ecco i materiali di preparazione relativi a questa strana (e un po' strampalata) istituzione. (Bisogna tener conto  che sono appunti e come tali sono stati conservati... [N.d.R])
Quello che si vede qui sotto è l'organigramma dell'Accademia.
Personaggi e cariche:
All'avviamento dei fatti le cariche sono così occupate:

  • Gran Maestro degli Mnemocrati: Giorgio Elio Cottini

  • Siniscalco: Notaio Cav. Grand'Uff. Riccardo Mallevati

  • Cerimoniere: Sigismondo Vallerani Tanì (nobilastro di mezza tacca)

  • Primo Ricercatore: Aurelia Simonetti

  • Maestro dei Maestri: Jacopo Bonetti Faccini
 Noterete sicuramente che almeno uno di questi personaggi non è poi stato usato nel romanzo mentre a qualcun altro è stato riservato un ruolo di secondo piano.

 
Dove:
In un paese vicino a Milano, a Tavriago, nella Villa Cotta. Lì ha vissuto Pomponio Cotta (nobilotto realmente esistito, Milanese dei tempi di Giulio Camillo Delminio, il costruttore del Teatro della Memoria (che ha anche un altro nome più 'segreto' ossia Teatro della Conoscenza - questo è inventato).

Quando:

L'Accademia è stata istituita nel 1543 da Pomponio Cotta che ha avuto l'onore di ospitare il teatro della Conoscenza di Giulio Camillo che fu costruito in Francia e poi smontato e portato segretamente a Tavriago dove venne ricostruito. (Nella realtà i due teatri costruiti da Camillo, uno a Venezia e uno in Francia sono spariti. Ma nella realtà un amico di Erasmo dice di averlo visto montato in una villa nei dontorni di Milano, appartenuta a tal Pomponio Cotta con il Giulio stesso che gli spiegava le cose. Non si sa se abbia mentito o no perché la descrizione è troppo sospettamente simile a quella contenuta in libretto pubblicato da Camillo stesso sul suo teatro)  Lì venne impartito l'insegnamento segreto a Del Vasto, governatore di Milano che lo 'condivise' con Pomponio Cotta. Prima naturalmente di sparire del tutto. Smontato? Trasferito? Distrutto? Portato in un sotterraneo sigillato?
È un'Accademia semi-segreta, modellata sui gruppuscoli rinascimentali occulto-sapientosofici di ambiente ficiniano.
Ha conosciuto momenti alterni di successo, a tratti famosa, a tratti completamente svanita nel nulla. In seguito il teatro è stato fatto sparire, si dice murato, in un vasto locale sotto le fondamenta di Villa Cotta, dove, si dice, rimane tuttora nascosto alla vista dei più in attesa che qualcuno lo risvegli. E dove, si dice, c'è anche la tomba nascosta di Giulio Camillo. Questo locale non è mai stato trovato.
Negli ultimi cento anni i discendenti della famiglia Cotta hanno cercato di rivitalizzare, con alterna fortuna, sfruttando la biblioteca antica di famiglia, ricca di volumi sull'arte della memoria, l'imponente e austero edificio. In realtà la famiglia Cotta è piuttosto spiantata e la Villa è in stato di avanzato abbandono, sebbene ultimamente una sua parte sia stata trasformata in Centro studi sulla memoria, con fondi europei. Giorgio Elio Cottini, l'ultimo discendente di famiglia, ha destinato un'intera ala della villa a centro congressi e formazione sulla memoria con una società (piuttosto truffaldina) di sviluppo della memoria. Con questo riesce a vivacchiare, ma fatica molto a mantenere la villa.

Qui finisce la prima parte della scheda usata per l'Accademia. Esiste però una storia più precisa di questa organizzazione. Se avete pazienza la leggerete a breve su queste stesse pagine...

domenica 4 maggio 2014

Com'è nata l'idea di partenza del libro?

Quella che vedete qui è la copertina (un po' segnata, come si può notare!)  di un libro straordinario di Francis Yates, intitolato L'arte della memoria. L'autrice, studiosa presso il prestigioso Istituto Wartburg di Londra, si è interessata per tutta la vita degli aspetti filosofici, magici e occultistici legati alla cultura del tardo rinascimento. Il suo studio è rigoroso e scientifico e tende a stabilire quale fu l'influenza di queste correnti nella storia culturale europea del tempo.  
In questo libro dedica due capitoli al Teatro della Memoria di Giulio Camillo che, può sembrare strano, è esistito veramente. Secondo lei esso rappresenta "un nuovo piano rinascimentale della psiche, una metamorfosi che ha avuto luogo entro la memoria, donde derivano il loro impulso cambiamenti esterni. All'uomo medievale era consentito di ricorrere alla facoltà inferiore dell'immaginazione per formare simboli corporei in appoggio alla memoria. [...] L'uomo ermetico del Rinascimento può credere di possedere poteri divini; può costituirsi una memoria magica con cui catturare il mondo, riflettendo il macrocosmo nel microcosmo della sua mens divina."
Da questo passo è nata l'idea del Teatro dei pensieri, che, ovviamente, è stata poi rivisitata, riadattata e rielaborata per renderla narrazione fantastica contaminata con la realtà.

Se sei arrivato qui...

...vuol dire che hai comprato o visto il libro "Il teatro dei pensieri". Benvenuto dunque tra i Mnemocrati, ossia coloro che coltivano l'Arte della Memoria. Anche se non appartieni all'Accademia degli Mnemocrati di Cottini, in questo blog potrai lo stesso trovare molti materiali e indicazioni per approfondire alcune tematiche legate all'Arte della Memoria. Alcune saranno reali altre invece saranno legate al romanzo e quindi avranno il sapore della narrazione di fantasia.
In più vi mostrerò un po' qual è stato il processo produttivo del libro: vi farò vedere carte, appunti, foglietti, schede di lavoro e scene tagliate. Pubblicherò anche qualche brano delle versioni precedenti a quella definitiva. Se qualcuno dei vostri amici vuole capire come ho fatto a scrivere questo libro, ecco un'occasione interessante: diteglielo e diventate fan di questo blog.
Buon viaggio dunque nel misterioso mondo dell'Arte della Memoria e nel retroscena della scrittura di un libro.
Potete trovare il libro qui e su tutti i principali negozi virtuali di e-book.