mercoledì 24 settembre 2014

I personaggi

Questo romanzo ha avuto una vita piuttosto movimentata in fase di redazione. Esistono sei versioni del libro e in ognuna di esse ci sono stati dei significativi cambiamenti. I più importanti riguardano i personaggi. Bisogna sapere anzitutto che il mio procedimento di scrittura è (quasi) sempre il seguente:
  • Fase 1: creazione dei personaggi
  • Fase 2: creazione del mondo attorno ai personaggi
  • Fase 3: creazione di una storia che viene poi sommariamente divisa in capitoli
  • Fase 4: scrittura
  • Fase 5: revisione del tutto
Nella fase 1 mi occupo dei personaggi principali del racconto. Per poter scrivere su di loro devo conoscerli molto bene e così uso vari strumenti per approfondirli e dare a loro un taglio psicologico e comportamentale credibile. Uno di quelli che mi piace di più (un po' maniacale a dire il vero) è la scheda che vi riporto qui: è  quella di Mirko, il protagonista del racconto.

Mirko Grassi
- Apparire
Sesso: M
Età: 14 anni (22/12/1993)
Aspetto: ragazzo bello e ben fatto, solo piccolissimo, in miniatura. Sembra un ragazzino di quinta elementare. Ha i capelli lunghi, mossi, molto chiari. Ha gli occhi di un azzurro quasi vacuo. Porta costantemente una maglietta larghissima, enorme, una felpa a blusa con lampo sempre slacciata (anche d'inverno), pantaloni con cavallo al ginocchio. Va in giro SEMPRE con lo skateboard. Ha lo sguardo da adulto e la faccia da bambino. Persino inquietante.
Status socio – economico: famiglia separata, mediamente agiata. Mirko abita con il padre in un appartamento ampio di un bel condominio. Il padre è un medico di ambulatorio, la madre insegnante. 
Status etnico: italiano, Lombardia, paese brianzolo, 15.000 abitanti.
Appartenenza religiosa: famiglia acculturata, sensibile a un discorso religioso più di volontariato che di adesione religiosa vera e propria. Il padre simpatizza con medici senza frontiere, è andato anche a fare qualche mese in Africa.
Rango professionale: studente, piuttosto in difficoltà, di terza media.
Ruolo esercitato: Lui fa di professione lo scassapalle. La sua occupazione preferita è quella di fare il francobollo di Mario. Si appiccica a lui e non lo molla più. Vede Giovanni con sospetto e per questo, visto che l'altro gli sembra un po' tardo, gli fa scherzi nascosti di ogni genere, dispetti, piccole cattiverie.
- Possedere
 Oggetti posseduti Possiede lo skateboard e si ostina ad andare in giro con quello. Ha anche una bella bicicletta ma non la usa quasi mai. Segue gli altri che girano in bici con il suo skate.
Mezzi fisici e strumentali:Buoni mezzi fisici, per la quinta elementare, scarsi per la prima media, drammaticamente carenti per la terza. Eppure lui si muove come una molla: conserva l'elasticità dei bambini e una abilità innata a  muoversi a tono di musica (tipo break-dance molto personalizzata) Ma si vergogna e quindi non balla mai in pubblico. Quando c'è qualche partita lui salta per farsi scegliere, ma nessuno lo vuole perché non sa giocare in squadra, si stanca subito e corre come un matto per i primi cinque minuti e poi non fa più niente per il resto.
Cultura, intelligenza: È un ragazzo con ubbìe esistenziali accuratamente celate dietro un infantilismo irritante. A scavare pare quasi un disadattato. È molto profondo ma inaccessibile. Agisce come se non avesse cultura di sorta. Fa il piatto e il superficiale ma non lo è. Che sia intelligente lo si capisce dallo sguardo che fa quando non viene visto. Se incroci i suoi occhi diventa subito svampito, scemo e superficiale.
Abilità, capacità, attitudini :Abilissimo con lo skateboard. Conosce molti trick e li esegue benissimo. Tuttavia questonon lo aiuta perché lui svalorizza continuamente quello che fa. Ha ottime possibilità in campo intellettuale ma le spreca con un atteggiamento ambiguo, senza colore. Ha buone attitudini alla danza e alla musica. Suona la chitarra e coltiva in segreto il desiderio di fare il rockettaro ma non l'ha mai detto a nessuno. Scrive segretissime poesie.
Esperienza:
Per lui le esperienze sono fonte di disagio e di ripensamento continuo, quasi ossessivo. Naturalmente non traspare niente di tutto questo. Tutti pensano che le cose scivolino via su di lui come acqua sul cristallo, invece ogni cosa lascia solchi profondi, soprattutto se l'esperienza è sgradevole. Questo lo porta a essere un aggressivo sopito che accumula e accumula. Sfoga un po' con il continuo, frenetico muoversi, ma gli altri avvertono quasi inconsapevolmente che lui è un tipo 'pericoloso'.
Beni materiali: È il 'ricco' del gruppo. Gli altri, soprattutto Mario, fanno le cozze e si fanno pagare gelati, caramelle, bibite ecc. Ha un lettore CD portatile, a casa il computer personale e lo maneggia discretamente anche se non è una cima. In generale però non ama far vedere quello che possiede.
- Pensare
Riflessione : Il suo tratto più caratteristico è una tormentosa riflessione, accuratamente nascosta. Prova dolore nei confronti delle cose (in senso gaddiano) e reagisce con un'esuberanza incontrollabile.
Valutazione di avvenimenti: Valuta con acume gli avvenimenti che gli capitano, ma fa finta di non capirli. E non dice mai qual è il senso delle cose successe. Lascia che tutto vada così come deve andare. In questo modo gli altri lo considerano un po' scemo e non capiscono che lui c'è arrivato molto prima di tutti. Lascia credere agli altri di essere molto furbi perché grandi e grossi. Loro credono di sfruttarlo, mentre è lui che li sfrutta.
Valutazione di ambienti: Sarebbe in grado di adeguarsi bene ad ambienti diversi, il problema è che la sua esuberanza gli gioca brutti scherzi. Tuttavia c'è un divario netto tra quello che lui è fuori e quello che lui è in casa. Per questo tiene accuratamente separati gli ambienti. I suoi, sempre indaffarati, non conoscono gli amici del triorinco e gli amici del triorinco non conoscono i suoi genitori. Non li ha mai invitati a casa sua e non ha nessuna intenzione di invitarli. Si svelerebbe troppo.
Personaggi ammirati: Gli piace la musica rock in genere. In casa ascolta anche spesso musica classica (a causa dei suoi) verso la quale ostenta indifferenza.
Credenze: È convinto di essere in tutto inferiore agli altri. È convinto di non valere nulla, di essere un nano, di essere odiato, di essere antipatico. In questo modo lo diventa sul serio. Crede di non potere mai avvicinare una ragazza (anche se molte lo guardano segretamente pur con un po' di perplessità, per via della sua statura). È convinto di rimanere così per tutta la vita. Per questo smania e si tortura.
Ha una concezione dolorosa e difficile della vita.
Valori: È un ragazzo fondamentalmente confuso nei suoi valori. Da un lato è estremamente pragmatico: desidera fare  cose piacevoli, che fanno ridere, che rendono piacevoli agli occhi degli altri. Dall'altro è molto pessimista e smagato: ogni tanto tende a punirsi negandosi delle cose, come se ce l'avesse con se stesso. Un valore importante è la cura dell'esteriorità. Si lava spesso, sceglie le cose da mettersi. Tuttavia adotta atteggiamenti come se vestirsi bene non gli importasse niente. È un finto trascurato. Un altro valore è l'amicizia, anche se intesa a suo modo, e cioè come un tormento continuo dell'amico. È convinto che così facendo riesce a mantenere viva la funzione di contatto con gli altri.
È sostanzialmente generoso (forse perché non può farne a meno?) e se qualcuno gli chiede aiuto si presta volentieri. Poi gliela fa scontare con un tormento senza limiti.
Storia familiare: I genitori sono separati per incompatibilità di caratteri, ma l'hanno fatto 'bene'. Ognuno a modo suo è riuscito a conservare un ruolo. Il padre, Gianluigi Grassi è un tipo simpatico, gentile, anche se un po' incolore. Lavora nell'ambulatorio del paese ha un discreto giro di pazienti. È un medico senza infamia né lode. Senza hobby collabora a fare le cose di casa quando è in riposo e poi studia e si aggiorna con un certo metodo. La madre, Grazia Antonacci, è un'insegnante di matematica, anche lei irrequieta e nervosa, minuta. Sostanzialmente simpatica, perde le staffe piuttosto in fretta e urla sempre.  Mirko ha un fratellino più piccolo (Kevin) ancora più rompitasche di lui. Mirko vive con il padre, Kevin con la madre. Ma i due genitori, benché separati, si trattano civilmente e i ragazzi possono andare con una certa libertà a casa dell'uno e dell'altra.
- Agire
 Azioni: Sempre in movimento tra il campetto, i giardinetti, gira instancabilmente con lo skateboard seguendo ora l'uno ora l'altro, più spesso di tutti Mario e Giovanni. È capace di fare qualsiasi cosa gli chiedano i suoi amici, dimostrandosi influenzabile e leggero, anche se comprende a fondo la conseguenza di alcune azioni che sa che non dovrebbe fare. Lui è la mano operativa del triorinco, per la faccia tosta che squaderna: Giovanni pensa, Mario ordina e Mirko esegue. Si rivale, naturalmente, scassando i due in modo astrale.
Stile di comportamento: È un tipo nervoso, si muove a scatti, è agitato, come un moto perpetuo impossibile da fermare. Sempre aggressivo, assume atteggiamenti da bambino quasi come paravento per fare magari cose che vengono giudicate impossibili fatte da lui. Ha il terrore di scoprirsi in senso fisico e in senso caratteriale. Si nasconde sempre, cerca la protezione di chi è più grande,  evita in tutti i modi di esporsi. Con gli insegnanti è ambiguo perché con gli adulti non riesce del tutto a celare le doti che ha, quindi passa per il classico ragazzo che potrebbe fare e non fa.  Con gli altri ha un atteggiamento fondamentalmente ambiguo: vorrebbe essere ma si nasconde. Per questo viene emarginato e considerato un bambino. Cosa questa che lo manda su tutte le furie.  Le ragazze sono un altro punto dolente. Lui ci pensa sempre ma le considera inavvicinabili. Se solo sapesse quante lo guardano di nascosto...  Dai suoi due amici è commiserato per questo, lo considerano una specie di sottosviluppato e lo trattano come tale.
Abitudini: Non si cambia mai quando fa ginnastica. Ha un vero terrore di mostrarsi seminudo. Rompe sempre, fa dispetti, è aggressivo, appiccicaticcio, insistente. Gioca a fare il bambino molto di più di quanto non è. Costringendosi così, si impedisce di essere naturale e autentico.
Modi comunicativi: Nel complesso estroverso, anche se  tendente all'aggressività. Ha come un fuoco dentro che lo brucia e lo consuma.   Molto capace a comunicare, non ha ancora trovato il modo di usare positivamente questa sua capacità, quindi fa dei disastri. Non si controlla molto e certe volte dice cose terribili sulle persone. Per questo in fondo tutti lo temono: lo considerano una mina vagante. Più di una volta  ha rischiato di prendersele per aver insultato qualcuno, tuttavia lasciano perdere dicendo: - Non vedi quant'è piccolo? - e questo gli brucia in modo incredibile. Attaccabrighe, fomentatore di situazioni difficili da gestire per gli insegnanti.
- Sentire 
Tendenze caratteriali:
È in fondo un tipo da cui guardarsi. Tutta la sua personalità si staglia su un fondo cupo che per adesso si vede poco ma che occupa zone sempre più vaste del carattere. Potrebbe diventare sia un ribelle che un adolescente estroverso e altruista: dipende dalle esperienze che fa. Attualmente sembra più orientato verso la cupezza e il tormento.
Sentimenti ed emozioni: Mirko è un sentimentale inconsapevole. Prova forti emozione e se le nasconde. È attratto dagli altri ma li respinge con il suo comportamento. Ama in modo travolgente ma rifiuta i suoi sentimenti. Tutto questo lo porta a essere molto instabile e internamente scisso.
Autoconsiderazione: Mirko ha una scarsissima considerazione di se stesso per la propria conformazione fisica. Si rode di essere piccolo e poco visibilmente sviluppato, questo fatto lo tormenta interiormente e non lo lascia tranquillo.

Se avete avuto la pazienza di leggere fin qui vi sarete resi conto che alla fine di un lavoro simile il personaggio ha davvero una sua personalità e queste linee guida sono estremamente utili per scrivere di lui con disinvoltura. Naturalmente non tutto poi nella stesura del romanzo viene rispettato: a volte i personaggi prendono un po' una loro piega e sembrano voler agire indipendentemente dallo scrittore.
Bene, se non vi siete annoiati, nella prossima puntata vi racconto i mutamenti che il cast di questo libro ha subito, dalla prima stesura fino all'ultima. Ne vedrete delle belle e capirete che una buona programmazione nella scrittura non significa essere rigidi.