domenica 4 maggio 2014

Com'è nata l'idea di partenza del libro?

Quella che vedete qui è la copertina (un po' segnata, come si può notare!)  di un libro straordinario di Francis Yates, intitolato L'arte della memoria. L'autrice, studiosa presso il prestigioso Istituto Wartburg di Londra, si è interessata per tutta la vita degli aspetti filosofici, magici e occultistici legati alla cultura del tardo rinascimento. Il suo studio è rigoroso e scientifico e tende a stabilire quale fu l'influenza di queste correnti nella storia culturale europea del tempo.  
In questo libro dedica due capitoli al Teatro della Memoria di Giulio Camillo che, può sembrare strano, è esistito veramente. Secondo lei esso rappresenta "un nuovo piano rinascimentale della psiche, una metamorfosi che ha avuto luogo entro la memoria, donde derivano il loro impulso cambiamenti esterni. All'uomo medievale era consentito di ricorrere alla facoltà inferiore dell'immaginazione per formare simboli corporei in appoggio alla memoria. [...] L'uomo ermetico del Rinascimento può credere di possedere poteri divini; può costituirsi una memoria magica con cui catturare il mondo, riflettendo il macrocosmo nel microcosmo della sua mens divina."
Da questo passo è nata l'idea del Teatro dei pensieri, che, ovviamente, è stata poi rivisitata, riadattata e rielaborata per renderla narrazione fantastica contaminata con la realtà.

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