venerdì 16 maggio 2014

Villa Cotta

Un giorno (non ricordo più in quale anno né in quale paese preciso) per la verifica di fattibilità di un progetto andai a visitare una Villa nobiliare in stato di abbandono in un paese vicino a Monza. Rimasi molto impressionato da quel luogo: aveva un'aura di grande bellezza e ricchezza nonostante il totale abbandono. I locali erano completamente danneggiati ma si potevano ancora indovinare il lusso e lo splendore che dovevano averli caratterizzati. Un'altra immagine che ho tuttora in mente riguarda un abbozzo di giardino all'italiana che era situato davanti alla facciata nobile del palazzo. Si vedevano ancora i gradoni e qualche sparuta siepe di bosso che faceva parte di antichi recinti di verzura. Del progetto non si fece nulla, ma ricordo che quando venni via dissi a me stesso che quello sarebbe stato il luogo ideale per ambientarci un racconto.
Qualche anno dopo, quando bisognava trovare un luogo acconcio per l'Accademia degli Mnemocrati, mi ritornò alla memoria quell'edificio. Non avevo più nessun documento, ma, con un po' di sforzo e di inventiva disegnai le piantine dei vari piani di quella che sarebbe poi diventata nel romanzo Villa Cotta.
Eccole. Naturalmente bisogna pensare che queste piantine non sono state realizzate per essere pubblicate. Questi sono gli appunti sui quali è stata scritta l'ultima parte della vicenda del romanzo. 
Partiamo dal piano terra, quello delle cucine. Dalla porta delle cucine la banda dei tre protagonisti riesce a penetrare nella villa. In realtà, dato che la storica costruzione è posata su un piccolo terrapieno, il piano terra risulta essere un seminterrato, almeno nella parte anteriore del palazzo.
Ecco invece il piano nobile, per intenderci quello dove avvengono le riunioni dell'Accademia ecc.
Questo che segue è il piano degli appartamenti privati della Villa, camere in gran parte in disuso. Qui nel romanzo non capita niente ma era divertente immaginare i luoghi dove vive Cottini, sale, salette, alcova e salottini isolati in mezzo ad abbandonate camere degli ospiti.
Infine la parte più importante della Villa: le cantine e i sotterranei. C'era bisogno di una pianta molto dettagliata per scrivere questa parte: bisognava infatti sapere con assoluta precisione l'andamento delle gallerie e la posizione precisa di tutti i luoghi che i personaggi avrebbero dovuto visitare in successione. Con questa piantina è molto più facile orientarsi nel piccolo labirinto lasciato da Pomponio Cotta.

Bene: prima di passare ai personaggi veri e propri, sarà utile conoscere ancora un po' di storia dell'Accademia. Ma questa verrà svelata nella prossima puntata. Non perdetela!

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